Benvenuti nel blog del giocodanza®

GIOCODANZA® - Un percorso di crescita sano, attraverso un'attività ludica dove le componenti principali sono: creatività, immaginazione ... e tanta fantasia! Corpo, voce, musica, spazio ... diventano il mezzo per scoprire le potenzialità artistiche e creative del bambino.

A CHI SI RIVOLGE

Insegnanti di danza, danzatori, operatori dell’infanzia il cui obiettivo è approfondire e ampliare le proprie conoscenze e le proprie competenze pedagogiche e artistiche che permettono di acquisire, con una metodologia innovativa, nuovi strumenti e strategie diverse atte a rispondere ai nuovi bisogni dei bambini.

Essendo il metodo un approccio e una preparazione alla Danza, ed essendo la Danza l’arte del movimento, esso riguarda tutte le tecniche, dal classico al contemporaneo, dall’hip hop alla break dance fino alla danza sportiva.


venerdì 16 maggio 2014

Tesina di esame della neo-Maestra di Giocodanza® Antonella Caiaro del Corso di Formazione di Castrovillari (CS) 2013/14



… E capisci che non si può insegnare ai bambini se prima non si torna ad essere bambini…

A mio avviso è questo l’insegnamento più grande e più forte del giocodanza, capire che ti devi mettere sullo stesso piano dei tuoi piccoli allievi, che per farti comprendere devi usare il loro stesso linguaggio, guardarli negli occhi, entrare nel loro mondo e soprattutto divertiti con loro.
Già! Divertirsi con loro… la prima volta che ho incontrato la maestra Marinella, nel suo discorso di presentazione, ha esordito dicendo che tutto è iniziato quando ha capito che cominciava ad annoiarsi.
  Era come se stesse parlando di me, anch’io mi stavo annoiando, e cominciavo a mettermi in discussione come insegnante, perché pur amando la danza e i bambini profondamente, mi capitava spesso di non avere voglia di andare a lezione.

  E allora le pensi tutte, pensi che forse a 38 anni cominci a non essere più adeguata ad insegnare danza ai bambini, pensi che forse è arrivato il momento di dedicarti ad altro, come la professione di avvocato  che hai scelto e intrapreso, pur nella consapevolezza che è un mondo diametralmente opposto a quello della  danza, ma che forse è il caso di cominciare a farselo piacere.

  Insomma ne pensi tante e li, tra una domanda e l’altra, un giorno navigando su internet alla ricerca, forse, di nuovi stimoli, ho scoperto l’esistenza di questo metodo che mi ha incuriosito tanto e allora mi sono detta, perché no…
  Da quel momento mi si  è aperto un mondo, grazie a Marinella e al giocodanza  ho riscoperto una passione per l’insegnamento che non sentivo più così forte, oggi mi diverto tantissimo insieme alle mie bambine e il loro entusiasmo è coinvolgente, ma la soddisfazione più grande e vedere che alla fine della lezione non vogliono andare via e  ti chiedono ancora di andare nella giungla, di creare una scultura, di andare nel castello misterioso… e in quel momento capisci che hai fatto la scelta giusta.

 Oggi dico grazie a Marinella e al suo giocodanza, adesso anche un po’ mio, per avermi dato gli strumenti giusti per tornare ad insegnare la danza  e tutto quello che c’e dentro e dietro la danza con una  passione nuova, per avermi insegnato quanto è importante stimolare la fantasia dei bambini, per avermi insegnato che utilizzando il loro linguaggio,  quindi il gioco, si riescono ad ottenere risultati inimmaginabili, per avermi insegnato  che con questo lavoro  diamo le basi per creare delle ballerine ma anche delle persone migliori, per avermi fatto tornare ad essere bambina e a divertirmi con le mie bambine, e in fondo  per avermi fatto ritrovare me stessa.

La ringrazio infine perché finalmente, ci siamo scrollate di dosso quella idea che la danza, in quanto disciplina, va insegnata con rigore; un retaggio che, almeno io, mi porto dietro ricordandomi dei miei maestri,  e che spesso fa dimenticare che, anche per impartire una disciplina  come la danza  il rigore,  la severità, il distacco non aiutano affatto con i bambini, con loro ci vuole impegno, serietà, dedizione, umiltà, consapevolezza delle loro possibilità, passione, fantasia.
  “Siamo delle privilegiate perché facciamo un lavoro che amiamo” (cit. Marinella Santini) “ perché non importa cosa facciamo, l’importante e la passione e l’amore che ci mettiamo in quello che facciamo” (cit. Madre Teresa). La consapevolezza di fare il lavoro che amo e la passione nel farlo,  l’ho riscoperta grazie a te Marinella.
Mi mancheranno i nostri incontri, con affetto
                                                                                                                                   

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