Grazie di tutto Marinella … e
forse il dirti solo grazie non fa sentire bene il grande abbraccio col cuore
che vorrei darti.
ci siamo viste solo due giorni fa a
Verona e, come ogni volta quando torno dai weekend di formazione, già mi manca
quell’atmosfera unica e particolare che si respira durante quegli incontri.
Mi sono avvicinata per caso a tutto
questo, pur avendo fatto, come sai dal curriculum, diversi anni di classica e
ora insegni latino americano.
La mia curiosità è scattata dopo aver
visto un saggio di mia nipote che però nulla aveva a che vedere con giocodanza.
Semplicemente venivano messi in scena
esercizi di ritmica con utilizzo di qualche attrezzo e qualche musica.
Ma quello che mi affascinò furono
proprio le bambine, il loro totale coinvolgimento emotivo e la loro
partecipazione.
Uscii da quel saggio dicendo a mio
marito: “voglio insegnare alle bambine a sognare!” proprio perché io per
quell’ora di saggio mi ero ritrovata a sognare.
Da lì è partita la mia ricerca e ti ho
trovata.
Al primo weekend di corso ad ottobre
arrivai con tantissima voglia di capire di cosa si trattasse, avendo letto il
tuo primo libro che mi ero comprata durante l’estate.
E lì, insieme a tante altre
simpaticissime bambine/compagne di corso, ho scoperto che la magia esiste, che
il sogno non è sparito dalla mia vita, che posso ancora camminare di corsa
attraversando sulle strisce pedonali che possono diventare i tasti di un
pianoforte, che un cielo grigio per la pioggia a Milano può diventare un cielo
azzurro con nuvole che si rincorrono, che posso sentire gli uccellini anche se
sono in metropolitana, che se osservo un campo di grano, so che lì in mezzo
sicuramente ci sono chicchi, coccinelle, uccellini, fruscii, raggi di sole o
gocce di pioggia e che tutto questo può correre tra le spighe, può cantare
ballare o semplicemente avvolgersi in un abbraccio da cui può uscire per magia
una bellissima scultura.
Essere insegnanti è un mestiere
difficile, a contatto con i bambini poi ancora di più, sono puri e la loro
purezza va rispettata.
Per questo ho creduto fin da subito
nel giocodanza® come metodo, l’ho fatto mio perché a mia volta ne sono stata
conquistata proprio nella purezza delle situazioni/esercizi/giochi che lo
compongono e ne fanno una disciplina unica e speciale.
E questo è per me il giocodanza®,
insegnare la danza alle bambine facendole sognare, perché io per prima voglio
sognare insegnando loro danza.
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